
La pratica di Nuvola Camera semplifica le convenzioni narrative per concentrarsi ed esplorare ciò che è marginale e apparentemente meno significativo. La sua è una visione non gerarchica che permette di cogliere nuovi significati in soggetti semplici e quotidiani, trasportandoli e trasportandoci in una dimensione senza tempo.
Così l’albero ci mostra la sua specificità mentre abita un paesaggio artificiale e si riflette su piani e campi. Gli spazi abitativi sono ridotti all’essenza: case semplificate, quasi infantili, diventano rifugi che sfidano le nostre nozioni di spazio e protezione.
Muri, riflessi e ombre creano quadri nei quadri in un gioco di campiture materiche. I piani frontali nascondono e rivelano profondità e fuori campo.Le immagini, nelle opere dell’artista, sfuggono alle griglie prospettiche tradizionali, presentando una realtà fittizia che sfida il punto di vista prospettico e il più consueto rapporto con la realtà e la realtà dipinta.
La pittura di Nuvola Camera è inoltre il tentativo di imprimere la tela con improvvisa immediatezza, attraverso la quale le pennellate rimangono, si sciolgono e graffiano la superficie, rispecchiando l’evoluzione della memoria e della sua matericità.
Nella ricerca di Nuvola Camera lo sguardo dell’artista si intreccia con quello dello spettatore invitato a riflettere sulla soggettività e precarietà dell’esperienza visiva e percettiva. Su tali presupposti le opere presentate possono essere prove, documenti che ci portano in un viaggio continuo tra presenza e vissuto, tra realtà e memoria, tra visione ed emozione.
(Testo di Laura Santini)
The Information Lab